Evita i rischi

Non si può tornare indietro dopo aver aperto gli occhi

Secondo la direttiva 2005/29/CE il Greenwashing è una pratica che “inganna” il consumatore enfatizzando le caratteristiche ambientali di un prodotto, quando questo sono totalmente infondate. Vengono usate un insieme di pratiche scorrette per nascondere, pulire, insabbiare gli aspetti più controversi dal punto di vista della sostenibilità di un’azienda.

Conseguenze? confusione, scetticismo e perdita di fiducia

Informati e correggi

Non tutti gli errori di Greenwashing sono fatti in malafede. Molti sono dovuti ad inesperienza, superficialità e poca conoscenza della materia.

INDAGINE 2021 COMMISSIONE EUROPEA

Come riconoscerlo?

Il greenwashing può comprendere tutti i tipi di affermazioni, informazioni, simboli, loghi, elementi grafici, illustrazioni, fotografie, colori impiegati sull’etichetta, sull’imballaggio e nella pubblicità.

I casi più frequenti di Greenwashing

Vaghezza delle informazioni:

Non fornire informazioni con fonti chiare e verificabili, dati scientifici e tecnici a supporto di quanto dichiarato attraverso un messaggio.

Suggestioni visive:

Utilizzo di parole, espressioni, colori e immagini volutamente suggestivi che richiamano una sensibilità ambientale che non esiste.

Sindrome da green nerd:

utilizzo di informazioni volutamente tecniche, scientifiche e dettagliate e di difficile comprensione per un consumatore medio

Caratteristica irrilevante:

Enfatizzare una sola caratteristica del prodotto per classificarlo come sostenibile ed ecologico, ma ignorando tutti gli altri aspetti.

Informazioni non credibili:

affermazioni che enunciano caratteristiche ecologiche di un prodotto che non può essere sostenibile, come ad esempio le sigarette

Finti marchi e certificazioni:

Fornire delle informazioni facendole vedere come certificate, ma che in realtà non prevedono un ente terzo che garantisca tale veridicità

TABELLA - PRATICHE SCONSIGLIATE VS BUONE SOLUZIONI

Pratiche sconsigliate Buone Soluzioni
Utilizzare termini/metafore/espressioni assolute che rimandano alla natura o all’ambiente per analogia, ma non rispecchiano alcun beneficio concreto.

Esempio: amico dell’ambiente, rispettoso dell’ambiente, a impatto zero, 100% plastic free
Utilizzare un linguaggio più attinente al contesto, rimanendo nell’ambito della creatività, ma con serietà e correttezza.

Esempio: citare le certificazioni (edp, ecolabels), citare sempre le fonti, dire il perchè si riduce “xy” o si risparmia “zw”
Utilizzare messaggi riferiti a prodotti, i quali difficilmente si conciliano con ambiente e sostenibilità. Certi prodotti non saranno mai sostenibili o ecologicamente performanti, ma il loro impatto ambientale può essere diminuito. La comunicazione deve essere impostata su questo punto. Usate l’onestà e il buonsenso.
Utilizzare termini tecnici e di difficile comprensione

Esempio: 10 T CO2/ANNO
Create delle equivalenze per fornire al consumatore una dimensione “figurabile” che lo aiuti a capire il dato scientifico

Esempio: ( 10 T CO2/ANNO = 1 ALBERO). Uno strumento interessante per creare delle equivalenze è il life cycle communication tool

La comunicazione ambientale si deve basare su dati chiari e certi. Non esistono scorciatoie. Solo in questo modo si evitano tutti i rischi!